Fonte: www.toscana24.ilsole24ore.com
L’Alta Scuola di pelletteria di Scandicci (Firenze) cambia e si allarga per rispondere alle esigenze del mercato che chiede sempre più personale qualificato da inserire nelle pelletterie.
Dopo la decisione dei grandi marchi (Gucci, Prada e Céline) di non essere più soci della Scuola, e il riassetto che ne è seguito – che ora vede Confindustria Firenze a fianco dei Comuni di Scandicci, Pontassieve e Bagno a Ripoli – riparte la fase di sviluppo.
La Scuola, da pochi mesi presieduta da Franco Baccani, ha appena stretto una joint venture col piccolo Comune di Piancastagnaio (Siena), sulle pendici del Monte Amiata, terra di pelletterie terziste bisognose di manodopera. L’accordo porterà all’apertura di una filiale nel Comune senese, destinata a formare nella prima fase 20-30 addetti.
«Vogliamo formare personale nelle aree in cui serve – spiega Baccani – e la filiale della Scuola a Piancastagnaio andrà proprio in questa direzione. C’è grande bisogno di formazione sul territorio, e i grandi marchi non possono pensare di farsela ‘in casa’, con corsi propri: le istituzioni devono chiamarli a contribuire alla crescita del territorio in cui operano, per diffondere tecnologie e innovazione all’intero distretto della pelletteria». Un distretto specializzato nella produzione di borse di lusso che ha il “cuore” intorno a Firenze e che nel 2017 è cresciuto (ancora) del 15% arrivando a esportare 2,5 miliardi di euro.
Sempre l’Alta Scuola di pelletteria ha avviato, con Confindustria Firenze e l’associazione per la legalità ‘Il Gomitolo perduto’, un progetto per formare ai mestieri della moda le donne vittime di violenza, con l’idea di assicurare condizioni di indipendenza economica e un recupero sociale.